
Se c’è un problema che costringe tantissime persone di correre ai ripari, quella è sicuramente l’umidità di risalita. Fastidiosa, essa tende a ritornare anche dopo che vengono presi dei provvedimenti. Le soluzioni fai da te spesso non bastano e quelle professionali costicchiano. Per giunta bisogna ricordarsi di distinguere le soluzioni temporanee, che durano pochissime, da quei rimedi che sono destinati a durare per molti anni a venire. Il mercato, poi, è così ampio da creare un grandissimo imbarazzo di scelta. Non si capisce bene a che tipo di soluzioni occorre affidarsi. Andiamo, però, per gradi e cerchiamo di capire innanzitutto cos’è l’umidità da risalita.
Umidità in risalita? Ecco cos’è
Come dice anche il nome, si tratta dell’umidità ascendente proveniente dal terreno. Tale evento si verifica soprattutto quando l’impermeabilizzazione verticale oppure orizzontale è inadeguata oppure manca del tutto. Quando succede questo, le molecole d’acqua risalgono la parete trasportando anche i sali minerali contenuti nella muratura. Questo avviene a causa del fenomeno della capillarità soprattutto nelle situazioni d’impermeabilità mancante o inadeguata. Per evitare questo fenomeno si manifesti basterebbe svolgere un lavoro d’impermeabilità attento. Questo, però, non sempre accade. Spesso i costruttori stessi si dimenticano, nel vero senso della parola, di rendere il terreno ben impermeabilizzato. E anche se a prima vista potrebbe sembrare una dimenticanza abbastanza superficiale e poco importante, la realtà è che a lungo andare potrebbe portare a numerose complicanze. Più passa il tempo e meno le soluzioni per l’umidità di salita potrebbero essere efficaci. Per questo occorre agire in fretta, in modo da limitare i possibili danni e al contempo non dare al problema la possibilità di progredire.
Dove si forma l’umidità di risalita?
Tale fenomeno interessa soprattutto le pareti interne ed esterne, oltre all’interrato e al piano terra. Tuttavia, si tratta di un fenomeno che può interessate anche varie altre zone. In particolare, l’umidità da risalita è collegata al pavimento. Come già accennato, sullo stesso compare soprattutto quando il massetto sottostante è sprovvisto di un’adeguata impermeabilizzazione. Può manifestarsi anche quando ci sono delle fughe da cui fuoriesce l’umidità che, in seguito, può danneggiare l’ambiente intorno. Da questo deriva che l’umidità interessa anche le superfici del primo piano, oltre che dei piani superiori (risale lungo le pareti). In quest’ultimo caso l’umidità di risalita somiglia molto al classico fenomeno di risalita, ma può essere dovuta anche alle infiltrazioni provenienti dalle terrazze oppure manifestarsi a causa delle rotture idrauliche di vario genere. Il fenomeno dell’umidità da risalita sul pavimento può essere estremamente pericoloso, in quanto successivamente l’umidità può diffondersi a tutte le altre superfici e ambienti.
Le murature in pietra aiutano? Possono considerarsi uno dei rimedi per l’umidità di risalita? No, in quanto anche i muri in pietra subiscono questo fenomeno. L’unica differenza in questo caso caso è che tale fenomeno può essere più o meno evidente: dipende tutto dal grado di porosità della pietra. Si pensava in passato che il cemento armato è in grado di evitare la comparsa dell’umidità di risalita. Questo, però, è vero fino a un certo punto. In particolare, considerando che si tratta di un materiale molto denso e compatto, la risalita non supera mai i 30 cm di altezza. Ciononostante, vedere l’umidità arrivare fino a quel punto è comunque inestetico ed è meglio evitare. Infine c’è anche il caso dei mattoni pieni. Per gli stessi l’umidità può raggiungere sia altezze che concentrazioni molto differenti: sono dei fattori che dipendono dalla qualità del forno in cui sono stati cotti i mattoni, in quanto si tratta di una lavorazione che incide molto sul grado di porosità del prodotto. Per questo i mattoni moderni, cotti in forni di elevatissima qualità, sono in grado di limitare abbastanza bene l’umidità di risalita. Ciononostante, quest’ultima può comunque manifestarsi in modo abbastanza evidente anche sulle superfici di questo genere, soprattutto a causa di fughe molto intense.
I segni dell’umidità di risalita
Riconoscere l’umidità di risalita non è affatto così difficile come si potrebbe pensare. Tutt’altro: riconoscerla è semplice anche per coloro che non sono molto ferrati nel settore edile. Difatti, l’umidità ascendente mostra numerose efflorescenze di sali bianchi. Questo viene accompagnato anche dallo scrostamento degli intonaci e dalle esfoliazioni della pittura. Questi sintomi, se così è possibile chiamarli, non escludono la possibilità che ci possa essere anche altre tipologie di umidità. Per questo è sempre meglio verificare tale ipotesi usando la giusta apparecchiatura. La parete può rovinarsi differentemente, da un paio di centimetri fino a ben 2 metri. Precisamente questo dipende dalla porosità del materiale che compongono le superfici, la quantità d’acqua nel terreno (per esempio, a Venezia oppure in città simili, l’umidità in risalita può raggiungere anche i 4 metri d’altezza), l’età della muratura (più vecchia è e più facilmente si manifesterà il fenomeno dell’umidità da risalita). Anche l’intonaco può influenzare il grado di manifestazione dell’umidità da risalita. In altri ambienti, particolarmente secchi e senza un elevato grado di umidità nel terreno oppure nell’aria, questo fenomeno è quasi del tutto assente.
Umidità di risalita: perché avviene?
Anche se il fattore principale che causa la comparsa dell’umidità di risalita è la mancata impermeabilizzazione, ci sono anche degli altri fattori da considerare. Tra gli stessi spicca, per esempio, una bassa qualità della muratura. Tra gli stessi occorre ricordarsi dell’umidità laterale, ovvero di quella che proviene dalle pavimentazioni attigue. A questo si aggiungono anche le eventuali rotture idrauliche, oltre alle imperfezioni della rete di deflusso pluviale. Sono tutti dei dettagli che, però, possono influire in modo alquanto negativo sul fenomeno dell’umidità in risalita. Infine spicca anche il fattore del bypassaggio delle varie impermeabilizzazioni presenti a causa della presenza d’intonaci di bassa qualità oppure dei massetti in aderenza alla superficie.
Infine spiccano anche i sali igroscopici. Questi, come è stato dimostrato, favoriscono sia la comparsa che il continuo progresso dell’umidità in risalita. Difatti, l’acqua che risale una superficie dal terreno l’acqua salina. Difatti, quando l’acqua evapora, il sale nella stessa si cristallizza aumentando la propria dimensione a dismisura (fino a ben 12 volte). Questo, a sua volta, danneggia l’intonaco, che finisce per sgretolarsi e cadere. La colpa principale, quindi, è proprio dei sali. I sali pericolosi per la superficie sono quelli di varie tipologie: i croluri, i nitrati, i solfati e così via. Questi possono provenire non solo dal terreno, ma anche dai materiali edili stessi. Basti pensare al calcestruzzo oppure ai laterizi.
I sali vengono trasportati nei muri proprio a causa dell’umidità e in certe condizioni possono assumere anche l’umidità dell’aria, sciogliersi e quindi anche bagnare le pareti causando la comparsa di macchine di varia dimensione. Questo è facilmente osservabile in condizioni di elevata umidità nell’aria. Per esempio, si può osservare questa condizione soprattutto quando piove. Tutti gli intonaci che non sono compatibili con i sali minerali contenuti in questo liquido sono destinati a rovinarsi e cadere.
Tra le varie conseguenze dell’umidità di risalita spicca la dispersione termica. I muri perdono la loro capacità d’isolamento e i rimedi per la umidità di risalita possono essere molto costosi. A lungo andare l’umidità ascendente può comportare problemi anche all’integrità della parete. Per questo moltissime stanze le cui pareti soffrono del problema dell’umidità di risalita risultano molto scomode anche quando si accende il riscaldamento.
Cosa NON fare per risolvere il problema dell’umidità di risalita?
Ci sono varie “soluzioni” che non bisogna impiegare, anche perché potrebbero causare diversi altri problemi. Tra gli stessi un posto particolare è occupato dal famoso intonaco deumidificante. Quest’ultimo viene spesso ritenuto la soluzione definitiva al problema. Questo perché si tratta semplicemente d’intonaci che potrebbero rallentare, leggermente, il problema. Non la fermano del tutto neanche se sono di alta qualità e potrebbero comunque danneggiarsi come moltissimi altri intonaci.
Un discorso molto simile riguarda le famosissime contropareti, realizzate con il laterizio oppure il cartongesso. Entrambi i materiali sono dei perfetti conduttori dell’umidità. Certo, la controparete potrebbe nascondere i sintomi del problema, per un certo lasso di tempo, ma non li risolvere mai del tutto. E non appena si stacca la controparete ci si meraviglia. A questo si aggiungono i cattivi odori legati all’umidità, che nei casi più gravi potrebbero peggiorare sensibilmente la qualità dell’aria nell’ambiente. Lo stesso discorso vale anche per i pannelli che vengono applicati sulle pareti.
E se si ponessero sulle superfici verticali della casa delle guaine impermeabilizzanti? I manti bituminosi, le guaina osmotiche o catramiche, ma anche il nylon che viene imposto nella parete sono tutte quelle soluzioni che causano semplicemente una velocizzazione del processo di risalita dell’umidità lungo le pareti.
Umidità di risalita: le soluzioni definitive
La buona notizia è che al giorno d’oggi ci sono diverse soluzioni al problema. Quali? Vediamone alcuni.
1) Innanzitutto bisogna ricordarsi della possibilità di eseguire il taglio meccanico del muro. Certo, si tratta di una soluzione che a prima vista potrebbe sembrare abbastanza drastica, ma è anche molto efficace. Tagliando la parete alla base successivamente si procede a inserire dei fogli impermeabilizzanti. Questi bloccano del tutto la risalita dell’umidità capillare. La soluzione, inoltre, è completamente definitiva. Non c’è il rischio legato a un possibile ritorno di questo fenomeno in futuro. Veniva adottata molto in passato. Al giorno d’oggi invece è vietata, in quanto tagliare il muro potrebbe comportare una serie di rischi e problemi per cause sismiche. Le pareti, difatti, diventano meno stabili. E anche se viene bloccata la risalita dell’umidità, questa potrebbe comunque diffondersi sulle superfici vicine.
2) Non bisogna dimenticarsi nemmeno della famosa barriera chimica. Nella parte bassa delle pareti vengono realizzati dei fori. Successivamente in questi s’inetta un liquido che crea una barriera impermeabile. Anche questa è una soluzione definitiva ed è anche legale, ma c’è un altro problema: difficoltà di creare una barriera continua e completamente uniforme. Il lavoro, quindi, dev’essere svolto dai professionisti. Inoltre anche in questi caso l’umidità potrebbe semplicemente spostarsi e invece di risalire la parete potrebbe diffondersi sulle superfici vicine. L’umidità potrebbe anche risalire gli spazi che non sono stati trattati con il liquido anche se ci fosse troppa umidità oppure un grande livello di saturazione. A tutto questo si aggiungono anche le difficoltà collegate al grado di disperazione del liquido che scorre verso il basso.
3) Una delle migliori soluzioni per risolvere il problema dell’umidità di risalita alle pareti è rappresentata dal dispositivo Biodry. Quest’ultimo funziona invertendo il flusso dell’acqua e annulla le varie interferenze presenti nel suolo. Grazie all’azienda di questo oggetto, il flusso dell’umidità viene bloccato completamente e non tende a ripresentarsi. A differenza di altre soluzioni, Biodry agisce direttamente sulla causa del problema: l’acqua non viene semplicemente attirata in superfici e non tende a risalire i muri. Essa resta nel terreno. Questa soluzione non presenta alcuna controindicazione importante ed è adatta a tutte le tipologie di edifici. Il costo del dispositivo Biodry, inoltre, non è affatto alto.
4) Infine spicca anche un’altra possibilità da considerare: eseguire degli interventi edili sui marciapiedi esterni. Si tratta di una soluzione limitata solo a quando la risalita è provocata non dalle fondamenta dalla casa, ma dal marciapiede vicino. Quest’ultimo viene rifatto completamente e un buon lavoro svolto è in grado di eliminare il problema alla base. L’unica pecca negativa è che si tratta davvero di un lavorone per il quale bisogna assumere dei professionisti.
Tutte le altre soluzioni proposte non sono in grado di risolvere il problema in via definitiva.
Per eliminare l’umidità di risalita bisogna comunque essere completamente certi della sua origine. Non basta semplicemente “pensare” che sia quello. Solo dopo aver svolto una completa analisi strumentale si potrà pensare a come risolvere l’umidità di risalita. Proprio dalla fase di analisi parte tutto il lavoro successivo, volto all’eliminazione definitiva e completa del problema legato all‘umidità ascendente.
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